ADHD   Fai il Test e scopri se hai il disturbo da ADHD

Per molti bambini e adulti, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è la causa per la quale si viene coinvolti in una spirale di frustrazione, problemi scolastici o di lavoro, difficoltà di relazione sociale ed emotiva con gli altri, di incomprensioni familiari e, in ultimo, sofferenza e paura.

ADHD è un disturbo complesso, che deve essere trattato per evitare danni permanenti alla persona (in particolare per i bambini). Fortunatamente, oggi può essere diagnosticata con precisione, è possibile controllare i suoi effetti, e può rendere gli individui affetti capaci di una vita soddisfacente, integrata e produttiva.
Di cosa parliamo esattamente
Il "disordine da deficit dell'attenzione e iperattività" è il nome dato ad un disturbo che colpisce attualmente i bambini e gli adulti, caratterizzato dal fatto che queste persone hanno delle capacità limitate.
Tra cui:

-l'essere facilmente distratti, perdere i dettagli, dimenticare le cose, e spesso passare da un'attività all'altra
-l'avere difficoltà a concentrarsi su una cosa
-l'essere annoiato con un compito, dopo pochi minuti, a meno che si stia facendo qualcosa di divertente
-l'avere difficoltà a focalizzare l'attenzione sull'organizzazione e completamento di un compito o nell'imparare qualcosa di nuovo
-l'avere difficoltà a completare o svolgere compiti a casa, spesso perdendo le cose (per esempio, matite, giocattoli, compiti) necessarie per completare le attività
-non sembra ascoltare quando gli si parla
-sognare ad occhi aperti, facilmente andare in confusione e muoversi lentamente
-l'avere difficoltà di elaborazione delle informazioni con la stessa rapidità e precisione degli altri
-difficoltà a seguire le istruzioni.

 

La predominanza di iperattività-impulsività può includere

-dimenarsi e contorcersi da seduti
-parlare senza sosta
-toccare o giocare con qualsiasi cosa sia a portata di mano
-avere difficoltà a star seduti durante la cena, la scuola ecc..
-essere costantemente in movimento
-avere difficoltà a svolgere compiti o attività tranquille.

 

A queste si possono aggiungere ulteriori manifestazioni di impulsività:
-essere molto impaziente
-proferire commenti inappropriati, mostrando le proprie emozioni senza inibizioni, e agire senza tener conto delle conseguenze
-avere difficoltà nell'attendere cose che si vogliono o attendere il proprio turno di gioco
-ridere spesso, con o senza un motivo reale

Questo disturbo ha avuto diversi nomi nel corso dei decenni passati: sindrome del bambino ipercinetico, reazione ipercinetica dell'infanzia, disfunzione cerebrale minima, e il disturbo da deficit di attenzione (con o senza iperattività)

Chi è affetto da ADHD



Attualmente si dispone di dati statistici abbondanti e affidabili sui ADHD a livello mondiale. Sulla base di questi dati, ora sappiamo che:

ADHD colpisce il 3% - 7% dei bambini, e il 2% - 5% della popolazione adulta.
Colpisce maggiormente i ragazzi rispetto alle ragazze (rapporto di 3 a 1). Tra gli adulti, cambia leggermente e si abbassa il rapporto rispetto agli uomini, ma gli stessi hanno sempre la prevalenza con 2 a 1 nei confronti delle donne.
Questo disturbo colpisce tutte le etnie allo stesso modo, e si verifica a livello mondiale.
E 'molto probabile che questa patologia si sviluppi nelle famiglie dove un membro ne è già affetto. Allo stesso modo è riconducibile a familiari i quali hanno difficoltà sociali o sono incrini a comportamenti di delinquenza.
Infine, il disturbo si verifica più spesso nei casi di neonati che alla nascita erano in sottopeso (rispetto alle tabelle standard), parto prematuro, o quando sussiste un danno rilevante nelle regioni frontali del cervello.

Origine e cause di ADHD



E 'ormai chiaro che l'ereditarietà genetica è il fattore principale che determina l'insorgenza di ADHD negli esseri umani, la probabilità di questa incidenza è del 80%. In realtà, si sono già individuati numerosi geni che contribuiscono alla ADHD, e se ne stanno cercando altri, perché, come abbiamo detto prima, questo è un disturbo complesso che non è attribuibile a un singolo gene. Si tratta di una forte influenza ereditaria, paragonabile per intensità e percentuali a quello esercitato dai geni che determinano l'altezza di un individuo (termini volutamente semplici, la probabilità che un individuo ha una certa altezza dipende l'80% dal suo patrimonio genetico).

Il restante 20% sembra corrispondere a fattori quali, difficoltà durante la gravidanza, l'esposizione al tabacco e alcol durante la fase prenatale.

A livello biologico, l'ADHD si manifesta come una leggera differenza, ma percettibile con normali funzioni cerebrali. Cioè è una disfunzione cerebrale sottile, che si evidenzia principalmente per uno squilibrio a livello dei neurotrasmettitori, norepinefrina e dopamina. Questi squilibri sono situati nelle zone del cervello responsabili per l'auto-regolazione e auto-controllo del comportamento (i lobi prefrontali e delle loro profonde connessioni)

Questi disturbi cerebrali sono stati testati e diagnosticati in modo inequivocabile, come prove mediche con l’utilizzo di strumenti quali la tomografia ad emissione di positroni (PET) e la risonanza magnetica, sia funzionale che volumetrica.

Principali caratteristiche del ADHD

Le caratteristiche predominanti di questo disturbo sono:

-Ridotta capacità di inibire o controllare le risposte, controllo degli impulsi, e il non saper ritardare nell'ottenimento di un premio/ricompensa dovuto ad un merito. Questo si manifesta nella incapacità della persona affetta da ADHD di pensare prima di agire, aspettare il proprio turno nei giochi, rimanere concentrato per lungo tempo, o di riuscire a lavorare per obiettivi a lungo termine piuttosto che dedicarsi solamente su obiettivi con meno sostanza e più immediati.

-Attività eccessiva e irrilevante nei compiti che gli sono stati affidati, o attività poco consone rispetto alle esigenze di una certa situazione. Alcuni bambini e giovani affetti da questo disturbo (non tutti) possono presentare una attività esagerata nel movimento (correre, saltare, ecc.).

Per questi sintomi principali, voglio fare altre due osservazioni. In primo luogo, si noti che le caratteristiche principali di solito appaiono relativamente presto, in media, i sintomi compaiono tra i 3 / 6 anni, e quasi in tutti i bambini con ADHD questo viene evidenziato prima dei 12 anni. Inoltre, questi sintomi possono cambiare a seconda della natura nelle varie situazioni.

Altre caratteristiche di ADHD

Oltre alle tre principali caratteristiche di cui sopra, le persone con ADHD possono evidenziare altre disfunzioni psicologiche:

-Ricordare le cose da fare, o "memoria di lavoro". Questo si riferisce alla capacità di conservare le informazioni nella loro mente che utilizzeranno per effettuare le loro azioni, sia quelle in corso che quelle future.
-Ritardato sviluppo della sua "voce interiore", la voce personale nella mente di ciascuno, che utilizziamo per parlare con noi stessi. La voce personale è essenziale per il normale sviluppo della auto-regolazione e della riflessione.

-Difficoltà che regolano le emozioni e le motivazioni. Spesso, bambini e adulti con ADHD non ostacoleranno le loro reazioni emotive in determinati eventi, come farebbero altri soggetti di pari età.
-Ridotta capacità di risolvere problemi, e meno flessibilità nel perseguire obiettivi a lungo termine. Ad esempio, fatica molto nel trovare nuovi modi/sistemi per risolvere un problema durante il conseguimento di un obiettivo.
-Livello estremamente variabile (positivo/negativo) di performance in compiti scolastici.

Conseguenze della ADHD



ADHD non è una condizione in risolvibile, ma se trascurata o non diagnosticata, viene lasciata la possibilità abbastanza certa che essa si svilupperà dando problemi sociali notevoli e soprattutto per i bambini.

La prima conseguenza di un bambino con ADHD è probabilmente il disadattamento nel sistema educativo, il suo fallimento in questo e infine, l’allontanamento da esso. In molti casi, il sistema scolastico è basato su linee guida "se il bambino X ha anni tot, deve essere a questo livello o quello, e la resa deve avere questa valenza" invece di assegnare compiti e obiettivi sulla base di una maturità e capacità effettiva. I bambini affetti da ADHD hanno un livello di maturazione neurologica non corrispondente alla loro età cronologica (hanno maturità neurologica , ma devono farlo ad una velocità diversa rispetto ad altri, e con questo non dobbiamo pensare che in futuro non potranno avere una vita normalissima).

Se le condizioni sopracitate si riscontrano nel bambino, molto probabilmente dovrà fare i conti con la perdita di autostima, difficoltà di inserimento e relazioni difficili nel mondo del lavoro. Infine, problemi sociali ed emotivi, creeranno difficoltà nello sviluppo positivo con le relazioni famigliari e amorose, portando lo stesso ad allontanarsi da nuclei (famigliari) e non costruendo strutture in maniera efficiente.

Ricordiamo che l’accostamento di iper attività nei bambini è solo un fattore di tanti altri non è l’unico o quello primario! Se i nostri figli non avessero l’entusiasmo e la vitalità nel cercare, sperimentare e mettersi alla prova attraverso il gioco, allora si che ci sarebbe da preoccuparsi! Spesso la nostra parte ludica non viene persa nemmeno in età adulta e questo è giusto e perfettamente normale! Sono gli eccessi che devono destare l’interesse dei genitori, non ciò che il bambino riesce a controllare, il problema sorge (come in quasi tutte le patologie) quando un principio sviluppa un effetto e questo non è controllabile o voluto. 
Quindi un bambino che non è attento o salta e corre molto volentieri piuttosto che fare i compiti di scuola, non è per nulla sospetto! Che questo sia ben chiaro! ripetiamo, la patologia potrebbe essere presente quando persistono comportamenti associali o dissociati da volontà propria, l’incapacità di controllo ed auto-gestione su se stessi. In casi in cui il bambino è solo un po’ vivace, bisognerebbe semplicemente prendere in considerazione, fonti di disciplina di varia natura e non sottovalutare che il bambino apprende da ciò che lo circonda, quindi valutare anche lo status dei genitori che a volte non applicano su loro stessi il principio medesimo (dell’auto disciplina o controllo).

 


Ci teniamo particolarmente a segnalare ulteriori fonti di informazione
che “sposano” opinioni diverse, ma senza dubbio interessanti e da tener presenti allo stesso modo.

Il nostro fine ultimo è quello di offrire una panoramica completa su metodi, scuole di pensiero, ricerche e quant’altro possa dare
a chi legge una maggiore cognizione, cosi da poter sviluppare non solo una propria opinione ma un confronto che porti a risoluzioni migliori per i temi trattati.